Se avessimo una pelle da togliere



Se avessimo una pelle da togliere come si toglie una muta da sub. Come sarebbe?
Se ci vedessimo come scheletri e muscoli che camminano e parlano. Se non potessimo più vedere l’età, la razza, il sesso…
Se ci togliessimo di dosso chi vogliamo essere e chi dobbiamo essere.
Se non ci fosse più questa diga artificiale a separarci, a tenere a freno il flusso di coscienza che ci unisce, anche solo nella disperazione di essere vivi e ignari di cosa sia esserlo.
Se potessimo consolarci. Anche solo consolarci. Senza la maschera. Senza il trucco da pagliaccio di questo circo che ha reso ogni dettaglio l’esaltazione di qualcosa per cui separarci, odiarci e ucciderci, e non amarci.