Esiste un luogo comune riguardo i tragici eventi che hanno preceduto la Seconda guerra mondiale. Nell’immaginario collettivo i rastrellamenti e i campi di concentramento erano attività alle quali il regime nazista lavorava in segreto, così come furono preparate ed eseguite in segreto le prime operazioni militari di occupazione. Spesso, infatti, molti si dicono che le cose sarebbero andate molto diversamente se il mondo avesse saputo cosa stava facendo il Nazismo e quali erano i loro piani.
La realtà è che il mondo sapeva ed è stato a guardare. Sapeva dei rastrellamenti degli oppositori politici prima e poi degli ebrei, zingari, omosessuali, ecc. poi.
L’invasione della Polonia da parte di Hitler non fu una sorpresa, ma una conferma: il mondo aveva già visto il Reich rimilitarizzare la Renania in violazione del Trattato di Versailles, annettere l’Austria e occupare la Cecoslovacchia.
Semplicemente non si fece nulla, principalmente a causa della propaganda che il regime usava, esattamente come qualsiasi altra arma, se non la più efficace, con la quale aveva convinto molti che le azioni compiute non erano così terribili e, soprattutto i tedeschi stessi, che comunque erano attività indispensabili per la sopravvivenza della Germania. L’ideologia Nazista si basava sul Lebensraum o Spazio Vitale: la nazione aveva, per ragioni storiche e biologiche, il diritto e la necessità di espandersi per “liberarsi dal pericolo di scomparire dal mondo” (cit. Mein Kampf).
Molti hanno bisogno di accomodarsi sul pensiero consolante che allora fu la segretezza a fregarci e forse anche un più basso livello morale rispetto alla società attuale. Oggi, si ripetono, una cosa simile non accadrebbe di nuovo. Abbiamo imparato dalla storia.
Invece sta succedendo esattamente questo. Di nuovo.
Israele sta compiendo orrori sui civili e manovre geopolitiche comparabili a quelle del nazismo. Le differenze principali sono che non c’è bisogno di strutture di deportazione perché Israele ha trasformato Gaza stessa in un enorme campo di concentramento: un territorio da cui non si può uscire e in cui non si può entrare, sotto il controllo e sotto le bombe di uno dei più potenti eserciti al mondo che ha causato circa 60 mila morti e più di due milioni di sfollati in meno di due anni (fonte OCHA), mentre sono 50 mila i bambini uccisi o feriti nello stesso periodo (fonte UNICEF), senza contare la fame, le malattie. E questo solo negli ultimi due anni. Fare un calcolo tenendo conto di tutta la storia di questo paese sarebbe impossibile.
Un’altra differenza col passato è che oggi non serve più invadere un paese per compiere azioni militari. Con le tecnologie attuali si possono colpire bersagli anche a migliaia di chilometri di distanza. Israele ha, in questo modo, aggredito diversi paesi, tra cui Libano, Egitto, Iraq, Siria, Giordania e, adesso, Iran. Ma non sono mancate occupazioni vere e proprie di pezzi di altri paesi, oltre che della Palestina.
Il campo di concentramento chiamato Gaza è stato creato invadendo, colonizzando, cacciando persone e famiglie, radendo al suolo e ricostruendo, apertamente, non in segreto.
Tutte queste azioni hanno generato più di 100 risoluzioni dell’ONU che parlano apertamente di violazione del diritto internazionale e dei diritti umani.
Questo sta accadendo oggi. Non in segreto. Esattamente come negli anni ’30 del Novecento, con l’aggravante che oggi, dai campi di concentramento ci arrivano quotidianamente foto e video.
Quindi, la risposta alla domanda “cosa avremmo fatto davanti al Nazismo se avessimo visto e avessimo saputo?” ce l’abbiamo: quello che stiamo facendo per fermare la follia di Israele. Niente.
Così come accadde per il Nazismo, la propaganda occidentale maschera tutti gli orrori minimizzando e facendo leva sulla necessità di azioni simili per la sopravvivenza dello stato di Israele in maniera non dissimile dal Lebensraum del Reich.
Non importa quanto gli orrori commessi da Israele siano ben più documentati ed evidenti di quelli del Novecento: la propaganda fa leva su una morale mondiale che, evidentemente, anche questa volta pensa che le vite di “altri” valgano meno, dimostrando che non abbiamo imparato nulla e non siamo migliori di quelli che stettero a guardare mentre il Nazismo si mangiava il mondo mentre veniva trascinato in una guerra mondiale che, come tutte le guerre, serve e servirà al potere e al capitale per consolidarsi sulla pelle di tutti, assicurandosi che ognuno abbia la scusa ideologica necessaria affinché pensi sia inevitabile, non si senta colpevole e obbedisca agli ordini.