Siamo letame




Queste due immagini sono estremamente emblematiche.
Da una parte abbiamo Tajani, ministro degli esteri, mentre dice “Il diritto internazionale è importante ma fino a un certo punto”.
Dall’altra abbiamo Salvini incalzato da una giornalista israeliana che gli chiede conto di una sua affermazione secondo la quale Netanyahu è come Putin e vuole conquistare territori. Lui risponde farfugliando a occhi chiusi “sono conflitti complicati…”.
 
Guardate bene le loro espressioni, non solo quello che hanno detto.
Non rappresentano alcuna istituzione. Non rappresentano nessun cittadino.
Quelle sono le facce di chi non ha scelta e non può che rappresentare altri poteri, al di là di ogni ideologia, ogni schieramento politico.
Sono cagnolini al guinzaglio. E di questo io, sinceramente, non mi stupisco più nemmeno tanto.
 
Prima che mi si dia del sinistroide, dico subito che qualunque altro politico di qualunque altro schieramento avrebbe fatto più o meno la stessa cosa (magari in forme diverse ma la sostanza sarebbe stata la medesima, ed è quella che conta). Non solo, io ho smesso di votare da parecchio tempo per tanti motivi, e questo è uno di quei motivi.
 
Io non capisco voi che continuate a farlo. Che continuate a farvi prendere per il culo da cialtroni che fingono di rappresentare voi fino al punto di dire “prima gli italiani” mentre difendono l’Italia o gli italiani solo se il prezzo lo devono pagare altri poveracci, italiani e non. Ma se c’è da scontrarsi sul serio, si venderebbero anche la madre.
 
Eccoli lì: uno a cacare sul diritto internazionale per difendere uno stato straniero dopo che ha assaltato in acque internazionali dei cittadini italiani su barche italiane. E l’altro a rimangiarsi quello che aveva detto con la coda tra le gambe come Fantozzi sui ceci.
 
Questi sono lo specchio di un’Italia fatta di persone disperatamente piccole che si trasformano in bulli ogni volta che hanno un vantaggio, mentre fanno i servili con quelli più forti di loro. Dovrebbe essere triste, vergognoso e riprovevole essere quel tipo di persone nella vita privata, ma dare addirittura potere a persone così è semplicemente criminale.
 
Totò divideva gli uomini in due categorie: “uomini” e “caporali”. Questi sono i “caporali”.
La politica non può fare a meno di essere popolata da “caporali”, perché solo questo tipo di persone anela ad avere potere e anche chi entra da “uomo” poi viene plasmato dai meccanismi stessi della politica, diventando col tempo “caporale”, oppure sparendo nell’oblio.
 
Io temo che la spavalderia, l’impudenza o la semplice ignoranza con cui questi uomini mostrano di essere ciò che sono sia indice di quanto la società ne sia correa e complice, oltre che mandante. Se si avalla questo letame è perché siamo letame.