War on Terror II



Netanyahu ha gettato la maschera e ce lo ha detto in faccia. IL 7 ottobre è l’11 settembre israeliano e Israele agirà come hanno agito gli USA.

Per chi vive sotto una pietra questa affermazione significa che Israele ha subito un grande attacco ingiustificato dal terrorismo islamico e si difenderà da futuri attacchi colpendo ovunque i terroristi si trovino. Ovunque. E questo ovviamente giustifica i recenti attacchi in Qatar, Libano, Siria, Yemen…

Per chi invece non è intriso di propaganda atlantista, sa bene a cosa si riferisce davvero Netanyahu. Gli USA non si sono difesi da nulla: non vedevano l’ora di avere la scusa di attaccare il Medio Oriente e, quando non ne hanno avuto il pretesto, se lo solo creati con le loro mani.

L’11 settembre stesso è stato molto probabilmente un inside job o al limite una LIHOP (acronimo che significa let it happen on purpose, ovvero qualcosa che non si è direttamente orchestrato ma che si lascia accadere di proposito). I Neocon americani non vedevano l’ora di avere la scusa per poter mettere in campo la supremazia militare americana in tutto il mondo e lo pianificavano da tempo.

L’operazione ha permesso agli USA di cambiare le regole del gioco a livello globale, auto assolversi da qualsiasi nefandezza sarebbe stata compiuta in Medio Oriente mascherandola come atto di difesa. Tra le altre conseguenze della guerra al terrorismo iniziata da Bush ricordiamo una guerra di occupazione durata 20 anni in Afghanistan, 4 milioni di morti stimati in Medio Oriente dal 2001, 38 milioni di sfollati, divenendo tra l’altro la principale fonte di destabilizzazione politica e creazione di estremismo in quelle terre. Tutto questo in aggiunta a un inasprimento della sorveglianza interna e controllo a livello globale.

Ma si sa, l’estremismo islamico serve a questa gente esattamente come l’immigrato che delinque serve alla politica interna: gli permette di fare gli sceriffi e fingere di proteggerci dall’uomo nero… Che loro stessi hanno creato.

In effetti, il 7 ottobre ha molti punti in comune con l’11 settembre e con questo evento condivide aspetti oscuri che fanno pensare a una LIHOP (più che a un inside job).
E come la famigerata Al Qaeda era una creatura degli USA, anche Hamas è una creatura di Israele.
Così come gli USA armarono e addestrarono Al Qaeda in funzione di deterrente all’invasione russa in Afghanistan, allo stesso modo Israele ha caldeggiato l’estremismo di Hamas per impedire la creazione di un fronte politico unito moderato o laico in Palestina.

La filosofia dei Neocon è sempre stata l’egemonia degli USA a livello globale e un punto fondamentale è sempre stato trovare un forte alleato in Israele. Ci troviamo davanti alle stesse idee, stesse filosofie, stessi poteri, stessi obiettivi.

Con questa affermazione Netanyahu ci ha detto in faccia che, come hanno fatto gli USA, useranno la scusa del terrorismo, senza mai portare prove (o fabbricandole, come accadde per l’invasione in Iraq), per attaccare indiscriminatamente altri paesi sovrani, probabilmente quindi alzando il tiro e iniziando vere e proprie guerre di occupazione.

Le conseguenze di questo saranno molteplici: dal punto di vista umanitario sarà un’ennesima ecatombe. Dal punto di vista politico aumenteranno estremismo e instabilità politica. Dal punto di vista sociale aumenterà il terrorismo (sia quello vero che quello artificiale) e di conseguenza si avrà un movente sempre più convincente per attuare un controllo sempre più globale e mirato sui cittadini con un’erosione dei diritti e delle libertà sempre maggiore.