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non c’è pena nello restare da soli alla fine, perchè se ci pensi bene, non cambia nulla e tutto sommato non mi frega di cosa può sembrare, seguo solo l’istinto e quello che mi sento di fare.
su una grande barca non si può remare da soli altrimenti si fanno solo degli stupidi ed inutili cerchi nell’acqua.
ma non ci vuol niente in fondo a scendere e farsi una nuotata… certo l’acqua è fredda ma ci si fa l’abitudine.
quello che mi da sui nervi sono le situazioni tragicomiche che si creano, mentre tutto potrebbe essere così semplice se non si divertissero a complicare le cose, e non sopporto che tutti si preoccupino troppo e sempre nei momenti sbagliati. mai un minimo di comprensione quando davvero ne ho bisogno… e a questo no, non riesco a fare l’abitudine mai.
non voglio essere più forte di come sono, riuscire a fregarmene più di quanto già non riesca perchè ho paura che potrei diventare solo una stupida pietra.
e il nervoso ormai è il mio stesso sangue, non riesco a distinguere più il rosso dal nero, la verità da comode costruzioni mentali.
è più facile sbuffare, dire un vaffanculo tra i denti e chiudere tutto fuori dalla porta, ed è quello che faccio… non devo niente a nessuno!…
ed il segreto di tutto sta nel credere davvero a questa ultima bugia e nascondere la sottile ma tremendamente lunga linea che nasconde e divide ancora me da ciò che voglio.