Demenza da Covid

Da diversi giorni impazza questo video su internet. Se non l’avete visto guardatelo (https://youtu.be/7y6ib-gFWhc) e poi continuate a leggere. Altrimenti non ha senso.

Questo video è un importantissimo tassello che compone il mosaico della situazione attuale e dà un grandissimo aiuto a capire come ragionano le persone. E capire come ragionano le persone è fondamentale.

Le parole della biologa sono state condivise senza sosta, accompagnate da commenti e didascalie che lasciano poco all’immaginazione: è lo scacco matto ai “negazionisti” che ragionano come avessero una forma di demenza. Lo dice l’esperta.

Ma analizziamo un attimo la cosa, il modo in cui viene condivisa e perché.

La prima cosa evidente è che viene presa come fonte autorevolissima una biologa che parla di come funziona il cervello. Che è un po’ come considerare una fonte certa un dentista che parla di tumori. Ok, ne saprà più di un pilota di Formula Uno, ma uno dei punti fondamentali del video e delle intenzioni di chi lo condivide è proprio la certezza della fonte (ne parleremo meglio più avanti) e quindi non partiamo molto bene.
Aggiungiamo anche che la biologa cita il parere di un neuroscienziato con il quale non è nemmeno d’accordo sui motivi del perché accade quello che ha appena “spiegato”.
Non male come fonte!

Ho visto spesso accompagnare la condivisione del video con “qui vi fanno anche il disegnino” riferendosi alle grafiche usate. I disegnini nel video però non spiegano assolutamente nulla e, al di la di questi, nemmeno la biologa dà una vera spiegazione di quali siano i particolari meccanismi biologici, psicologici tantomeno neurologici in atto.

In realtà, come succede spesso e ne darò degli esempi, la validità della fonte non dipende dalla fonte ma solo da quello che sostiene in quel momento e se è conforme alla narrazione che l’ascoltatore ha già sposato.

Se immaginiamo la cosa al contrario, ad esempio un biologo che parla di virus citando un virologo con cui non è nemmeno d’accordo, non sarebbe mai ritenuta una fonte affidabile se affermasse qualcosa che non fa parte della narrazione ufficiale perché “non è nemmeno un virologo”. Al contrario, qualunque esperto si esponga a favore della narrazione ufficiale, è automaticamente una fonte affidabile.

Proprio in questi giorni un noto e stimato virologo, Crisanti, favorevole ai vaccini, è stato etichettato come no-vax e ricoperto di fango solo perché ha sostenuto che lui non si vaccinerebbe con il primo vaccino disponibile per il covid in quanto non sono stati forniti dati sulla sua sicurezza e i le fasi della sperimentazione sono state accelerate e messe in parallelo con ovvi problemi di gestione dei risultati e dei possibili errori. Eh, queste fonti che con uno schiocco di dita passano da essere le tavole della legge al gazzettino di topolino. E questo succede a uno stimatissimo virologo. Immaginiamo la pressione che può subire un medico meno famoso e come ne possano risentire le sue opinioni e la sua voglia di esprimerle.

Stessa cosa succede per i non esperti. Se una star dello sport, un cantante o un calciatore supportano un dato scientifico mainstream, ricevono il plauso e sono degli esempi. Se succede il contrario vengono attaccati, a prescindere, non entrando nel merito di quello che affermano.

L’ultimo esempio è Elon Musk, l’imprenditore miliardario di Tesla, che recentemente ha dichiarato in un Tweet di essere stato testato per il covid 4 volte e i risultati dei tamponi sono stati 2 positivi e 2 negativi. Test effettuati lo stesso giorno nello stesso laboratorio. Elon Musk, idolatrato fino al giorno prima come un genio sceso in terra, ha semplicemente raccontato un fatto che non ha nulla a che vedere con avere o no qualifiche mediche. Eppure, per questa affermazione è stato sommerso di critiche asprissime: hanno etichettato come stupido o irresponsabile il suo tweet oppure gli hanno dato ironici consigli come quello di tornare ad occuparsi di razzi spaziali e automobili. Insomma da genio futurista salvatore dell’umanità a ultimo beota uscito dal bar.

Al contrario, Bill Gates, anche lui imprenditore miliardario senza alcuna qualifica medica o scientifica, può permettersi di parlare di virus e piani di vaccinazioni di massa ricevendo solo incitamenti se non idolatria.

Quindi non stiamo parlando di una reazione razionale a dei contenuti in base ad informazioni con annessa valutazione della fonte. Stiamo parlando di una reazione puramente emotiva che dipende da un pensiero preesistente, rispetto a ciò che è stato classificato come plausibile. Tutto ciò che non rientra in quella classificazione viene attaccato, o meglio, chi ne parla viene attaccato. Questo viene fatto ovviamente senza avere alcuna competenza che permetta di valutare scientificamente e fattualmente la veridicità di quello che si ha davanti e quindi ciò avviene semplicemente fidandosi di quello che viene detto. Esattamente lo stesso comportamento che viene imputato ai cosiddetti complottisti o negazionisti.

Un altro importante indizio sulle intenzioni e capacità cognitive di chi abbia condiviso questo video si possono trarre dalla spesso riscontrata voglia di salvarsi il video e poterlo mostrare al negazionista di turno come schiaffo morale, come prova definitiva. Il paradosso è che se seguiamo la tesi esposta nel video nessun negazionista vedendolo capirebbe il suo errore proprio per il modo in cui sta ragionando. Sarebbe come voler far ascoltare un audio a un sordo per dimostrargli finalmente che è sordo. Quindi ancora un tassello che va a ad aggiungersi agli elementi che dimostrano come chi abbia condiviso questo video abbia difficoltà a capirne i contenuti come qualsiasi “stupido complottaro” e sia infinitamente più importante l’aspetto emotivo di potersi sentire superiore, senza però non essere in grado nemmeno di usare le informazioni ricevute anche quando fossero valide.

Altre similitudini si possono trovare continuando a leggere commenti e didascalie accompagnati al video: ho visto spesso commentare persone che sostenevano di fidarsi ciecamente della biologa perché parte dello staff di Quark. Lo ripeto: fidarsi ciecamente. Il tutto mentre teoricamente si “blastava” il negazionista stupido credulone. (Poi Quark… manco fosse la NASA, una trasmissione diretta da uno che ha sempre sostenuto il nucleare e gli inceneritori facendo marchette politiche non scientifiche, mentre suo figlio racconta la storia con enormi falsi storici https://youtu.be/bZ_FEno7DZ8 o con leccate alla religione https://www.facebook.com/MasonMassyJames/posts/2269882516581315 Insomma veramente un tripudio di scientificità!)

Il fulcro sta tutto in questo “fidarsi”. “Il negazionista si fida delle cialtronate. Io no.” Questo è il mantra. Perché immagino che ognuna delle persone che ha condiviso il video ha diverse lauree e un laboratorio a disposizione, e quindi sa controllare da sola la veridicità delle affermazioni scientifiche. O semplicemente si sta appunto fidando come tutti gli altri? E sicuramente ci sono fonti più o meno affidabili ma soprattutto informazioni più o meno plausibili. Di certo però non è tutto bianco o nero. Pensare che la bolla di informazioni ufficiali rappresenti LA SCIENZA, mentre tutto il resto, a prescindere, è robaccia per negazionisti è un’approssimazione estremamente miope.

Tamponi positivi e negativi nel giro di poche ore, persone morte d’infarto rientrate nelle casistiche Covid (in base ai quali si fanno proclami terroristici e si prendono decisioni politiche, economiche e sanitarie), mascherine che prima non servivano ed erano idioti quelli che le usavano poi diventate il sacro graal e chi non le usa è un assassino… Potrei continuare a lungo. Se davvero state cercando un modo di ragionare non razionale, puntate il dito contro chi non si è fatto una domanda di fronte a questa gestione dell’emergenza e delle informazioni. Tengo a precisare che qualche giorno fa il TG5 ha trasmesso un servizio (https://youtu.be/3A5MTjkTASM) in cui si diceva testualmente che gli scienziati sono unanimemente d’accordo sul fatto che chi è positivo non è per forza di cose malato e non è detto sia contagioso, dipende dalla carica virale. Chi diceva questo, soprattutto in virtù del fatto che circa il 90% degli infetti è asintomatico o ha sintomi lievi (https://bit.ly/36VCVao, https://bit.ly/2UNBPrh, https://bit.ly/396phUr), fino all’altro giorno era “impiccato in piazza come terrorista”.

È preoccupante, gravissimo e tremendo vedere come le cosiddette informazioni ufficiali cambino da un giorno all’altro e gli stessi che prima avrebbero ucciso per difenderle, accolgono il cambiamento come nulla fosse, senza farsi domande, pronti a uccidere chi non la pensa secondo la nuova versione. Ma non erano i complottisti a non riuscire a pensare razionalmente?

A proposito, per tornare al video, la ricerca originale del neuroscienziato citato dalla biologa (https://jamanetwork.com/journals/jama/fullarticle/2772693) è il solito coacervo di pregiudizi sul “complottismo”, associato genericamente all’”avere false credenze”, ovvero qualcosa che è ritenuto socialmente pericoloso, che è frutto di mancanza di educazione, di gente che vuole una soluzione facile, credulona, ecc.

Nella ricerca non c’è uno studio clinico che ha osservato o valutato dei valori oggettivi nei cervelli di persone affette da demenza rispetto a quelli di presunti complottisti. Si sono solo paragonati i loro comportamenti e, ritenendoli simili, si è fatto un collegamento. Che è un po’ come se io vedessi due persone sbraitare e gesticolare per strada e ritenessi i comportamenti collegati in qualche modo tra loro senza valutarne le cause e magari uno è stato appena rapinato e l’altro invece sta cantando.

Ovvero un po’ quello che fa da sempre la psichiatria: si cerca di dare una valutazione medica a dei comportamenti dovuti a fattori ed eventi sociali piuttosto che valutare questi ultimi. Insomma, si punta il riflettore sul comportamento (il sintomo) assolvendo la società e suoi meccanismi (la causa). Per fare un esempio, uno schiavo che si ribella a un padrone, in un mondo in cui è considerato normale e accettato che questo obbedisca, potrebbe essere valutato come un soggetto con un problema medico-psichiatrico, non come una persona che semplicemente vuole essere libera. L’esempio non è preso a caso, questa lettura “scientifica” della situazione è esistita veramente, si chiama drapetomia, cercatela.

Questo perché, ogni volta che noi consideriamo le parole “anormalità” o “verità” senza contestualizzare, stiamo semplicemente parlando a vanvera. Non ho mai visto uno studio come quello del neuroscienziato spiegare la “demenza” di chi crede in un tizio morto e risorto duemila anni fa, né di quella di chi ordina attacchi militari preventivi, vende armi, o va in un paese estero ad uccidere uno sconosciuto perché qualcun altro glielo ha ordinato. Eppure se parliamo di false credenze e comportamenti da valutare…
Come al solito siamo di fronte a questioni sociali e di potere, non mediche. Dare una lettura medica ai comportamenti ignorando i fattori socio-politici dovrebbe rientrare paradossalmente nel cliché del comportamento complottista, ovvero un comportamento socialmente pericoloso che deriva dal voler cercare una soluzione semplice a un fenomeno complesso senza capirne le reali cause. Suona familiare?
Voglio dire, com’è possibile che se una vasta maggioranza di persone crede a qualcosa di assurdo come ad una religione, questo è considerato normale e nessuno si permette di associarlo alla demenza, ma se una piccola fetta di persone ha dei legittimi dubbi su quanto apprende da tv e giornali, allora ecco che arriva una valanga di opinioni mediche in proposito che non guardano mai al vero perché una cosa del genere accada? Davvero vi torna questa cosa? Non è che forse si tratta di semplice propaganda? Per dire eh…

Ma ovviamente chi sono io per dare un’opinione sull’articolo di un neuroscienziato usando la mera logica? Come mi permetto?!?!??! Quindi giusto così per sfizio vi segnalo un brillante commento lasciato proprio sotto quell’articolo da una psicologa, laureata in Medicina e Chirurgia con Dottorato di Ricerca in Psichiatria e Scienze relazionali, che lavora presso una casa di cura a Milano:

<<[…]trovo abbastanza inquietante il parallelismo tra “false credenze” e disturbi neurodegenerativi […] Non è passato molto tempo da quando gli oppositori politici sono finiti negli ospedali psichiatrici.>>

E un altro lasciato da un signor nessuno laureato in medicina e chirurgia, Ph.D e Public health consultant:

<< Questo articolo è inquietante. Attribuire differenze patologiche o fisiologiche a processi di pensiero che portano a opinioni considerate “inferiori” da un punto di vista scientifico forse sarebbe meglio appartenesse al passato. Soprattutto perché l’articolo si basa su “false credenze su COVID”. La questione della maschera, ad esempio, è complessa: ignorarlo è forse più simile al negazionismo che riconoscerlo. La gravità di COVID non è spesso “negata” ma è relativa, come tutte le malattie. È una condizione potenzialmente fatale che colpisce tutte le età ma fortemente concentrata negli anziani con comorbilità multiple, mentre nei bambini l’IFR è inferiore a quello dell’influenza. […] Questo è un dato di fatto, non negazionismo, come lo è l’indubbio impatto sui giovani della riduzione delle cure mediche per le altre malattie e della perdita di reddito a causa delle misure anti-COVID. L’approccio preferito a queste questioni dovrebbe essere quello di valutare i costi e i benefici degli interventi nel contesto e sulla base di prove concrete, non suggerire che coloro che non sono d’accordo con un’interpretazione dei dati […] soffrono di una malattia organica e patologica. >>

Solo che questi “esperti” e queste “fonti” non approdano in tv e non fanno parte dell’informazione ufficiale e quindi nemmeno della vostra bolla di percezione. E quindi per alcuni non esistono. Questo fenomeno ha un nome: echo chamber. Un’altra cosa di cui sono però accusati i complottisti.

Non suona più tanto come uno scacco matto, eh?

Il cosiddetto complottismo non nasce da gente che improvvisamente segue Wanna Marchi (quelli si chiamano fedeli o elettori). Il “complottismo” nasce perché qualsiasi forma di potere, nell’esercizio della conservazione di se stessa, deve necessariamente diffondere menzogne e costruire una realtà di comodo attraverso la propaganda. È sempre successo. E questa non è una distinzione da poco.

Oltretutto, non so se ve ne siete accorti, ma viviamo in Italia, il paese della Gladio, della P2, di presidenti del consiglio che ricevevano soldi dai mafiosi, di ministri che ricevevano tangenti da case farmaceutiche per introdurre vaccini obbligatori, solo per citare alcuni tra tanti misfatti.

Quindi, in una situazione in cui le voci di dissenso sono molte, in cui le incongruenze nella narrazione ufficiale sono parecchie, in cui la casistica che vede il governo e i vari potentati mentire alle persone per svariati motivi è enorme, avere dei dubbi non è solo normale, ma è SANO. Creduloneria sarebbe semmai il contrario, abbozzare su qualsiasi incongruenza e fidarsi, nonostante tutto. Esiste un nome per questo: “dissonanza cognitiva” e “sindrome di Stoccolma”. Ma gli unici motivi per cui queste “diagnosi” non vengono associate al comportamento del cittadino medio che non ha alcun dubbio su una parte di notizie con cui viene imboccato e che lui ha arbitrariamente elevato a verità (anche quando esistono enormi incongruenze), sono motivi politici e di potere. Come sempre.

Perché non è che chi “segue la scienza” ragiona razionalmente e “il negazionista” invece ragiona emotivamente. Sarebbe molto semplice se fosse così, ma non lo è.

Prima di tutto anche le parole “scienza” e “negazionista” non significano niente se non contestualizzate. Nel modo in cui vengono usate di solito non significano assolutamente nulla, sono solo paroline magiche che servono per completare il rito di creazione della propria bolla di percezione.

La scienza ha detto tutto e il contrario di tutto, non solo sul covid. Quindi, senza nemmeno contare che quello che chiamiamo parere scientifico è solo ciò che viene filtrato da un universo di studi e opinioni diverse, spesso filtrato per motivi tutt’altro che scientifici ma più politici, economici e di potere (per approfondimento: https://www.masonmassyjames.it/blog/la-scienza-e-antiscientifica/), pensare che “stando con la scienza” in un determinato momento storico equivalga a stare dalla parte della verità è una fantasia parecchio patetica, anche questa non dissimile dal cosiddetto complottismo.

Infatti mi chiedo: quelli che adesso sostengono ciecamente una narrazione, quella ufficiale, fatta passare per “la scienza”, contro l’oscurantismo dei “negazionisti”, da che parte sarebbero stati durante le epoche in cui “la scienza” ha sostenuto, ad esempio, che i neri fossero inferiori ai bianchi, che essere gay fosse una malattia, che le donne non provassero piacere sessuale o altri stereotipi di genere e becero sessismo? Avrebbero chiamato negazionisti o persone affette da demenza quelli che avevano dei dubbi?

Il negazionismo invece è un’etichetta di comodo che viene usata per identificare un sacco di persone che hanno opinioni diverse tra loro (per le quali si dovrebbe argomentare in maniera diversa) accomunandole in un recinto fittizio che le faccia avere torto a prescindere, usando peraltro un termine che si riferisce a fatti storici di ben altro calibro per cui si dovrebbe avere ben più rispetto.

Il video in questione paradossalmente dimostra quanto il cosiddetto complottismo e il convenzionalismo siano molto molto simili.

Mi dispiace ma non state salvando il mondo né difendendo la verità. La condivisione di video come questi e il modo in cui vengono condivisi rivelano il vero ragionamento che c’è dietro, ovvero un banale e triste “io non sono scemo come gli altri che quindi posso blastare assieme ai miei amici che la pensano come me”. È un mero comportamento “da branco” che dimostra come chi lo usi sia tremendamente simile a coloro che sta attaccando, se non peggio.
Se pensate che il problema della pandemia sia qualche stronzo che ha dei dubbi mentre potentati possono cambiare la realtà con uno schiocco di dita e miliardi di persone accettano questa nuova realtà come non avessero alcuna memoria di quanto successo finora, forse dovreste impegnarvi a scoppiare la bolla in cui siete rinchiusi assieme agli amichetti con cui vi masturbate intellettualmente a spese della “ggente che crede alle scemenze” perché fuori da quella bolla vi vedreste identici.

“Se tutti i documenti raccontavano la stessa favola, ecco che la menzogna diventava un fatto storico, quindi vera.”
GEORGE ORWELL