di corsa senza esistere

devo scrivere rapidamente, gli occhi vanno per i cazzi loro.
è un casino la fretta… porta alla foga, alla sprecisione, al fare le cose alla cazzo.
ma è difficile campare quando hai il fiato sul collo, lo capisci, lo vedi, anche se non c’è che non hai tempo.
hai voglia di star seduto e fumarti una sigaretta, stai lì tranquillo e in realtà è lei che fuma te, come i pensieri incontrollati che ti prendono, ti rollano ed iniziano a tirare, tirare, tirare…
non puoi fermare lo sguardo nemmeno un attimo, se lo fermi è il resto che si muove, allora cerchi di seguirlo, ma come lo fai t’accorgi di muoverti sempre in senso opposto. allora che si fa? scappo, mi nascondo?
se scappo, l’unica cosa che mi riesce fare è come gli animali, nel bosco di notte, durante un incendio: correre verso la luce. se mi nascondo mi trovano tutti, eccetto me stesso.
allora vivo, gioco, mi diverto… ma vedo che non sono capace, non sono proprio tagliato per questo mondo.
e racchiudo l’ultimo pensiero in un intimo desiderio, d’addormentarmi sognando la favola, che mi racconta perchè, in realtà, io non sono mai esistito.