felice di saper piangere

sul mio cammino mi sono trovato spesso a schivare tante cose.
non mi è mai piaciuto combattere per cose in cui non credo, piegarmi, anche solo per cortesia, a principi altrui.
piuttosto mi trovavo solo, ma per lo meno sulla strada che avevo scelto io.
e bisogna farci il callo a certe cose… con una buona dose di menefreghismo…
sono arrivato persino a credere di essere forte, di poter parare qualsiasi colpo… questa convinzione non è da sottovalutare: ti fa camminare a testa alta, ti fa sentire in grado di rischiare.
ma poi ecco un’altra cosa da affrontare, una delle tante… ma all’improvviso ero disarmato, mai come prima, inerme, nudo, inutile… e allora ho visto tutto sotto un’altra luce: avevo trovato semplicemente il mio limite, avevo trovato qualcosa che potesse ferirmi davvero, senza sconti, senza modo di sottrarsi, trovare scappatoie.
e così tutti gli altri ostacoli passati sembravano improvvisamente delle inezie, sciocchezze a cui era poi facile scrollare spavaldamente le spalle e ridere in faccia.
ma il tempo mi ha aiutato a capire ancora meglio… ho visto che in realtà anche gli ostacoli passati non erano state affatto semplici sciocchezze, ed essere sopravvissuto a queste mi faceva stranamente sentire insensibile anzichè forte, una stupida pietra dura e impermeabile ad ogni cosa, dolori e gioie… e in quel momento quindi fui felice di saper piangere ancora, di sentirmi di nuovo debole e ferito, di non essere solo una pietra in un morbido mondo di caramelle.