Io comincerei a far cambiare le cose

Da non molto ho realizzato un lungo video in cui denuncio la pretestuosa e falsa propaganda volta ad etichettare come “complottista” (nel senso più bieco del termine) chiunque contesti una verità ufficiale. Una propaganda propinata dai media e diventata luogo comune, tanto da diventare quasi un mantra della società moderna.
Purtroppo parallelamente alla difesa di coloro che onestamente e con fatica cercano verità alternative, è giusto anche puntare un faro ed isolare quelli che, con un comportamento superficiale e grossolano, distruggono il serio lavoro dei primi.
Come esempio userò il tema scie chimiche. Premetto che secondo me il fenomeno esiste, è preoccupante e necessita di un’indagine severa e profonda.

Recentemente ho assistito alla cieca diffusione di foto e filmati, come prove definitive e scottanti dell’esistenza del fenomeno, condivise e sbandierate da migliaia di persone, con titoli pomposi e schiamazzanti, che in realtà poi si sono rivelati documenti spiegabili e confutabili nel giro di qualche minuto, se si è lenti ad usare il pc.
Vi racconto di alcune di queste “prove” e di come, senza particolari competenze, si possa verificarne l’attendibilità, sperando possa servire d’esempio.

ImmagineHo già parlato in un altro video di foto come queste, fatte passare come prova determinante di aerei adibiti al rilascio di scie chimiche. In realtà queste immagini non provano assolutamente nulla perché raffigurano attrezzature usate per test di volo. Possono essere usate anche per rilasciare scie chimiche? Non lo so. Ma se anche fosse non sarebbero comunque una prova perché sarebbe come mostrare la foto di una pistola e usarla come prova per dimostrare che è stata usata per compiere un omicidio. L’unica cosa che puoi vedere è una pistola, non per cosa è stata usata.

collagesIn seguito mi è capitato di trovarmi davanti un’altra serie di foto, spesso riunite in un’unica immagine come questa. Indubbiamente, decontestualizzate e mostrate tutte insieme possono essere evocative, ma di nuovo, una semplice ricerca mi ha portato alla fonte degli scatti:
– quella in basso a sinistra è stata rubata da un sito che parla di rifornimento aereo e mostra un serbatoio nel vano di carico di un IL-78. Che cos’è un IL 78? Che ci fa un serbatoio lì dentro? Dal titolo della pagina dovremmo intuirlo, ma verificando scopriamo che è un’aerocisterna quadrimotore. Quindi la foto non ritrae altro che il serbatoio carburante di un aerocisterna per il rifornimento in volo.
– quella in basso a destra è la foto dell’interno di un VC-10, un aereo inglese ancora usato oggi principalmente come aerocisterna per rifornimento in volo. Da qui l’utilizzo di quel “serbatoio”.

le tre foto in alto invece mostrano quello che viene chiamato “ferry tank” cioè installare serbatoi aggiuntivi per aumentare l’autonomia di un velivolo. Nell’ordine:
– la foto pubblicitaria di una compagnia che offre il servizio di installazione dei serbatoi aggiuntivi per il ferry tank.
– dei tizi che hanno fatto un viaggio dall’australia agli stati uniti con lo stesso metodo.
– e un tipo che è andato con un crj-200 da Oakland fino alle Hawaii sempre con usando il ferry tank.
Per scoprire da dove provenivano le foto e quindi contestualizzarle per capirne qualcosa di più, ho semplicemente usato una funzione di google: ci si scarica sul pc la foto che si vuole verificare, si va su google immagini, si carica quella foto, e si controllano i siti che la contengono, trovando il più vecchio o comunque quello più attendibile che spiega dove e come è stata scattata. Tempo di verifica: qualche minuto.

unnamedSuccessivamente ho visto circolare le foto di cisterne bianche recanti un logo con le parole “Aero Chem” e un aeroplano con scie al seguito su sfondo blu. Per quanto già l’idea di serbatoi per scie chimiche (o di scie chimiche) con un logo così eloquente, situate all’esterno di aeroporti, fosse già abbastanza ridicola da essere palesemente sospetta, per sicurezza, in questo caso, è bastata una ricerca del nome Aero Chem per scoprire che è semplicemente una ditta che produce antigelo per aerei. Tempo di verifica: qualche secondo.

Una delle ultime cosiddette prove decisive, poi sbugiardate, è rappresentata da un video in cui si vede l’atterraggio di un aereo dietro al quale si formano delle nubi sospette.
Non avendo mai visto nulla di simile, non essendo un cosiddetto “esperto”, mi sono chiesto cosa potesse essere la causa di quello che stavo guardando. Escludendo a priori un fuel dumping per diverse ragioni, non riuscivo a darmi una spiegazione, perciò ho ragionato in questo modo: nel video, oltre a quel fumo, cos’è che risulta essere diverso da un atterraggio normale? La nebbia. Così ho cercato altri video di aerei che atterrano in condizioni nebbiose e… questi video sono tutti simili: in tutti i video si vedono più o meno le stesse scie. Già a questo punto, senza ulteriori verifiche e competenze, si poteva comprendere l’inconsistenza della prova e quindi evitarne la diffusione. Tempo di verifica: qualche minuto.
Comunque continuando la ricerca ne ho concluso che la causa di quelle scie erano la forte umidità, unita alla portanza delle ali che ha generato le cosiddette trecce di berenice, ovvero flussi d’aria che diventano visibili a causa della forte differenza di pressione. Questi vortici sono di solito invisibili, ma nel centro dei turbini creati, la pressione cala drasticamente facendo condensare l’umidità. Più bassa è la pressione e più umidità c’è, più questi turbini diventano visibili. Quindi un atterraggio nella nebbia è la condizione ideale per questo fenomeno.

Riassumendo quindi, questo video non solo vuole sottolineare ancora l’inconsistenza dei video e delle foto mostrate (per quanto ce ne fosse ancora bisogno e per quanto ce ne siano ancora purtroppo a vagonate in rete), ma ancora di più vuole mostrare come chiunque, senza fatica né l’impiego di ore di ricerca, può diventare un filtro per fermare notizie false o inconsistenti su qualsiasi argomento, usando strumenti online gratuiti e semplici, per molti persino banali e straconosciuti, e usando la propria capacità di discriminazione e logica, anche e soprattutto in assenza di una competenza specifica.
Quale sarebbe il vantaggio? Vorrei fosse palese, ma sono costretto a specificarlo visto che, anche davanti all’evidenza, le persone continuano a sostenere e condividere materiale simile, addirittura attaccando chi cerca di confutarlo, comportandosi da perfetti automi, rimpolpando la parte malata, inutile e dannosa dell’attivismo online e della ricerca.
Alcuni mi hanno anche risposto “va beh, magari l’immagine non prova niente o è un fake, ma l’importante è che se ne parli”. Ecco se questa è l’idea che avete di fare controinformazione o attivismo online, lasciate pure perdere. Nessuno vi obbliga ad essere attivi in questa lotta, potete limitarvi ad informare voi stessi. Ma se vi prendete la briga di informare, assumetevi anche le conseguenti responsabilità o non fatelo.
Avete mai pensato che documenti falsi, sbagliati, ridicoli possono essere messi in rete appositamente per screditare certi argomenti?
Non basta che un’informazione provenga da un sito di fiducia o da una persona di fiducia. Controllate sempre, fatevi sempre delle domande.
Pensate ci sia una significativa differenza tra divulgare un video o una foto senza porsi domande, senza verifiche, alla cieca, o solo perché magari l’ha condivisa una persona o un sito che ritenete affidabile, rispetto a credere alle notizie del tg4? commettete lo stesso errore di chi criticate perché si tappa le orecchie e gli occhi di fronte a verità alternative “tanto sono tutte minchiate”

Infatti allo stesso stregua di quelli del “ci credo perché è vero”, ho assistito all’attività dei debunker a tutti i costi che di fronte anche a prove sì fasulle come quelle descritte, le contestavano per i motivi sbagliati. Motivi spesso ridicoli, inconsistenti e non verificati, esattamente quanto le tesi opposte…
Pensate infatti di apparire meno creduloni dei cosiddetti complottisti se credete sempre e comunque alle versioni ufficiali degli eventi senza metterle mai in dubbio anche quando queste presentano delle falle e delle incongruenze?

Quindi, alla fine si formano due eserciti di automi, ognuno di questi illuso di perseguire e difendere la verità, mentre l’unica cosa che riescono a fare è difendere disperatamente la versione dei fatti che più aderisce alla propria visione della realtà, mentre è proprio la verità a farne le spese mentre noi ci azzuffiamo. Ed i poteri ci ringraziano di questo.

Quindi tornando al discorso precedente, il vantaggio che avremmo se tutti noi fungessimo da filtro (piuttosto che da stupidi ripetitori) e controllassimo le informazioni, ragionandoci su, senza paure, preconcetti, discutendone, isolando quelle false, inattendibili, non ragionevolmente certe, sarebbe formidabile! e contribuirebbe a scrollarci di dosso la nomea di ridicoli e fuffari che vogliono appiccicare su tutti gli argomenti scomodi al sistema.
Io comincerei a porre un freno a questa stupida lotta e comincerei a far cambiare le cose.
E tu cosa vuoi fare?