processo

non toccate il mio odio verso il falso martirio
il mio profondo astio verso cosa mi ha generato.
una vita passata a non volere, a non essere
alla fine m’ha portato segretamente e spietatamente
ad essere ed a volere.
 
essere così stanco e saturo di questo mondo da
smettere di guardarlo con occhi normali
voler alienarmi così profondamente dalla vita da
diventare un alieno per davvero.
 
a che scopo? pensavo di non avere scopi
mi rigiravo di continuo in un letto sempre scomodo
fra lenzuola che non sceglievo, ma mi capitavano.
adesso, nell’ombra, vedo la mia losca figura
scegliere furtivamente quelle lenzuola
col ghigno di chi sa di fare del male
senza esserne mai davvero colpevole.
 
così disegna uno scenario dove
ogni mio pensiero è legge e crimine insieme
ogni dolore, ogni cicatrice è condanna e assoluzione.
e stupidamente sputo sangue alla ricerca
delle chiavi della mia cella, così ben nascoste
nella tasca dei miei pantaloni.