son le 5 passate ma…

è inevitabile subire il vano desiderio di poter magicamente controllare gli avvenimenti senza muovere un dito… di poter ammestrare le belve più feroci della terra, semplicemente mettendocisi davanti e trattandole come fossero amici d’infanzia.
sentirsi completi, sazi, appagati… questo manca! questa è la crisi d’astinenza infinita a cui siamo quotidianamente e inconsciamente sottoposti.
ma basterebbe poco in fondo, a volte. basterebbe per caso, infilarsi le mani in tasca, e trovarle piene, per una volta, di qualcosa che non siano guai, dubbi ecc… riempirsi la bocca di sincere risate, senza ombre o finzioni… guardare per davvero dentro qualcuno e vedercisi riflessi, in qualche modo…
le risposte non si trovano quasi mai in piccoli dettagli, esaltati in affannate ricerche, e sempre spine dolenti per menti un po’ troppo dilatate.
un’utopia è anche poter pensare di comandare a bacchetta ogni tipo d’espressione: sono come felini irraggiungibili, spietati e sinceri, impossibile corromperli, farli rientrare in un meccanismo tipicamente umano, politico, di comodo.
sono come occhi di persone mai conosciute, squilli anonimi che ti svegliano alle 6 del mattino, facce stizzite senza motivo, soldati senza guerra, cordiali dialoghi intimi e impersonali.
 
seguito a camminare.