Usa il dorso della mano – PODCAST n.25

Temo che in molti siano vittima di una specie di corto circuito ben programmato da altri.
Già avevo tentato di spiegarlo in un altro podcast di ormai 2 anni fa. Evidentemente quello che cercavo di spiegare e denunciare si sta attuando nella maniera più didascalica ed evidente possibile, ovviamente per chi riesce a guardare da fuori la situazione e non è vittima di quello stesso cortocircuito.

Sapete perché si dice “rimanere attaccati alla corrente”? e perché si consiglia di toccare prima i cavi elettrici sempre con il dorso della mano e non il palmo?
Il motivo è che se in quel cavo sta passando della corrente elettrica, questa può causare uno spasmo muscolare incontrollabile che può far contrarre gli arti e quindi, se lo state toccando con il palmo della mano, potreste trovarvi nella situazione in cui la corrente che vi sta uccidendo è la stessa forza che non vi permette di mollare quel cavo.

Ecco, allo stesso modo bisognerebbe comportarsi con i fatti, le notizie e le ideologie: toccarle sempre con il dorso della mano. Questo perché la propaganda può avere lo stesso effetto della corrente: voi tentate di capirci qualcosa con tutte le buone intenzioni e TAC! Arriva la botta di corrente che non vi fa più mollare la presa, vi fa rimanere in un loop di idee anche se sono proprio quelle a farvi del male.

Questo processo è tremendamente facilitato dal nostro cervello e dal suo stesso funzionamento se non si sa contrastarlo. Questo perché biologicamente non siamo fatti per raccapezzarci in questo letamaio di bugie, corruzione, autorità e violenza. Così per come funziona il nostro cervello questo sistema è micidiale e ci porta sempre a cercare la strada più facile, la connessione più banale, la afferriamo con la mano e ops c’era la corrente: cioè la propaganda ci ha portati lì e ora non ce ne fa più allontanare.

Un esempio paurosamente pratico l’ho avuto mentre scorrevo la home di Facebook e ho visto qualcuno postare prima un articolo in cui si denunciava, giustamente, il pericolo della militarizzazione e le leggi restrittive varate in Francia contro il terrorismo e 5 secondi dopo, lo stesso utente, pubblicava un post in cui si sperava nella vittoria della Le Pen alle presidenziali Francesi. Ho dovuto controllare 2 volte per sicurezza.

Prima che mi mettiate in bocca parole che non ho mai detto e mai dirò perché non le penso, sempre perché magari siete proprio ora attaccati alla corrente e il vostro cervello sta cercando connessioni facili per stabilire in fretta da che parte sto e catalogare via le cose che sto dicendo senza ragionarci su, non sono contento abbia vinto Macron, questo non è uno spot per l’europeismo, per la sinistra o per l’anti-destra. Io su questa roba ci piscio sopra tanto per essere chiari.
Quindi non spreco nemmeno un secondo a criticare l’europeismo di Macron perché è più che evidente a cosa e a chi ci stiamo riferendo: uno squalo finanziario, ex impiegato nella banca Rothschild, finanziato dai soliti nomi. Un Mario Monti 2.0. Devo aggiungere altro?
No, credo sia più utile fare una critica verso chi si rende conto di questo ma vede in Le Pen un’alternativa valida e auspicabile, soprattutto se è cosciente di cosa sia davvero il terrorismo, come sia usato oggi e sia già stato usato in passato per combattere la gente comune, togliendole sempre più libertà, aumentando il controllo indiscriminato verso tutti.

La scacchiera funziona solo se credete ci siano due fazioni in gioco. Se uno s’accorge che i pezzi hanno tutti lo stesso colore, è finita per il potere. E io posso capire che la maggior parte delle persone ci caschi ancora, ma non lo accetto da coloro che hanno anche solo dato una sbirciata dietro le quinte eppure non riescono a rendersi conto della palese mistificazione in atto. Ogni parte in gioco deve sembrare appetibile e degna di fiducia a una parte della clientela, pardon, della popolazione. Quindi ci limitiamo a una visione superficiale, uno dei due candidati sembrerà sempre una scelta ideale o al limite un male minore. E invece no: è sempre solo parte del programma che sta molto più in alto di questi personaggi e che non potrà far altro che andare avanti lo stesso con solo una sfumatura diversa che non sarà diversa perché è diverso il politico di turno, lo sarà solo perché SERVE così al potere in quel momento, o perché la scelta elettorale indica che la popolazione è pronta ad essere sfruttata in quel modo, con quel politico, in quel momento.
Sin da quando esistono destra e sinistra, in termini moderni, il loro ruolo è sempre stato più o meno lo stesso: un pendolo. Al di là delle sempre maggiori azioni politiche che accomunano i partiti di destra e sinistra, arrivate oggi ad essere quasi il 100%, la funzione della sinistra è quella di fingere di perseguire obiettivi più sociali rispetto alla destra ma con il recondito scopo invece di aver in programma di fallire sui temi importanti (quelli di scarsa rilevanza li ottiene così mantiene l’elettorato), qualche volta trovandosi anche a modificare sensibilmente le regole del gioco politico in senso autoritario e antidemocratico facendolo sembrare gioco forza o facendolo accadere in sordina (agendo indisturbati sotto il mantello ideologico che li protegge: sono la sinista!). Tutto questo in modo che le persone, arrivate ad un certo punto ad essere stufe di tale inettitudine, andranno a destra. La destra cavalcando il malcontento per il lassismo della sinistra userà l’impalcatura autoritaria messa su dalla sinistra stessa (e quindi anche sentendosi sollevato dalla responsabilità politica) per applicare quell’autoritarismo tipico della destra e persino acclamato dalla gente stanca “del lassismo e buonismo” della sinistra. Finché ci si accorge che dalla destra non si ottiene molto altro che quello stesso autoritarismo (più o meno pesante in base al periodo storico) che non paga e finisce comunque solo per vessare i più deboli, come sempre… e allora le persone ritornano a pensare quella sinistra che si dovrebbe occupare degli obiettivi sociali. E il ciclo continua.
Ormai nel nostro paese siamo così avanti e questo gioco è così sputtanato che hanno avuto bisogno di governi tecnici per fare le bastardate più pesanti, in modo che non fossero imputabili né alla destra né alla sinistra.

Il fatto è che questo giochetto dovrebbe essere talmente tanto palese che dovrebbe risultare ridicolo pensare che l’ennesimo burattino finto-antisistema lo sia davvero.
Certo ho visto esultare e osannare Trump e Putin per lo stesso motivo, non dovrei meravigliarmi di niente ormai. Lo stesso Trump che doveva essere la sabbia negli ingranaggi dell’Élite sta in realtà dando perfetta continuità con l’Establishment precedente. Nei suoi primi atti da presidente c’è stata una lunga telefonata col primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Non sorprenderà visto che alcuni consiglieri scelti da Trump hanno legami con la destra radicale israeliana. Continuano gli attacchi coi droni anche in paesi come lo Yemen per cui Obama era criticatissimo. Ha nominato segretario di stato l’attuale amministratore delegato della compagnia petrolifera ExxonMobil e sta creando i presupposti per un’altra guerra fredda proprio con quello che doveva essere il suo amico Putin. Certo la Clinton avrebbe fatto più o meno la stessa cosa, ma il punto è che almeno lei fingeva di essere un candidato a posto, mentre Trump, per cui era prevedibilissimo che avrebbe fatto la stessa cosa, oltretutto ha vinto con una campagna becera risultando l’essere umano peggiore a cui dare la guida di un paese. Questo è il punto.

Se avete il forte sentore che l’11/9 sia stato un False Flag con lo scopo di attivare due guerre infinite: una in medio oriente e una in tutto l’occidente contro gli stessi cittadini a suon di privazione della privacy e controllo alla grande fratello, come fate allo stesso tempo a non riuscire a vedere lo stesso copione oggi con il terrorismo dell’Isis? O meglio, lo vedete, come nell’esempio che ho riportato prima dell’utente di facebook, vi lamentate che le libertà diminuiscono, che si vede chiaro che qualcosa non torna in questo terrorismo… eppure non vedete l’ora di farvi governare da chi dice di voler chiudere le frontiere e avere il pugno di ferro proprio contro quel terrorismo. Ce la fate?! Esiste un esempio migliore del “rimanere attaccati alla corrente” di cui ho parlato prima?

Macron lo ripeto è un Monti 2.0 ma peggiore perché ha una faccia molto più innocente e soprattutto ha il consenso popolare. E’ l’ennesimo lupo vestito da pecora, come la Clinton in USA. Ma se si spera allora nella vittoria di una candidata come Le Pen (o Trump in USA) siamo al punto che ai lupi non serve più nemmeno vestirsi da pecora perché se gli stati uniti d’Europa possono ancora essere scambiati erroneamente per una valida strada per molti è perché la stanno vendendo bene ed è un progetto relativamente nuovo così riescono a farlo sembrare qualcosa di utile e positivo, quindi ci sta che qualcuno ci caschi. Ma il nazionalismo è stato più o meno la regola finora ed è quello che ci ha portato esattamente dove siamo, è qualcosa i cui effetti dovremmo avere ben presenti. Il nazionalismo e il patriottismo non sono altro che il capitalismo e la concorrenza tra nazioni, tra potenti signorotti medievali che o si faranno la guerra o faranno grandi affari tra loro tanto pagheremo comunque noi. Così come è sempre stato. Possibile che non si abbia altra alternativa che finire nel tritacarne dell’oligarchia globalista oppure nelle mani del signorotto locale che ci vuol far credere di avere a cuore “la sua gente”?

Le attuali destre come quella rappresentata da Le Pen sono un ottimo termometro perché fanno capire quanto la paura e l’odio stiano funzionando su di noi, evidentemente anche sulle persone che credono di averlo capito. Chi scapperà verso il tritacarne dell’Europa e chi scapperà verso le promesse guerrafondaie e liberticide del nazionalista di turno. La scacchiera è sempre la stessa e anche il finale sarà il medesimo. Non importa cosa scegliate, sarà largamente previsto. Del resto come pretendere di avere margine di vittoria sul potere quando ancora ci va bene avere la scelta tra schierarci con la dittatura europeista o la dittatura nazionale? Finché rimarremo mesmerizzati davanti a queste due opzioni non avremo alcuno scampo.

E per tutti quelli che sono ancora lì attaccati alla corrente, che pensano che la salvezza possa davvero arrivare dalla politica, da un leader, da qualcuno di puro che fa il bene del proprio popolo, che lo farà con pugno di ferro facendo risorgere il proprio paese da condottiero, vi rassicuro subito: le destre autoritarie vinceranno prima o poi, vinceranno nel momento giusto, cioè quando tutte le paure inculcateci dal potere saranno più forti della paura del manganello europeista, quando appunto i lupi non avranno più nemmeno bisogno di vestirsi da pecore: voteremo direttamente il lupo. Ci stiamo a questo orizzonte a grandi e lunghi passi, a suon di bombe, propaganda e spauracchi. E lì si aprirà un nuovo scenario ma con uno stesso identico epilogo che si può prevedere senza essere veggenti perché è già scritto nella storia: ricordatevi che sono serviti giusto il nazismo, il fascismo e una guerra per creare la necessità di organi intergovernativi internazionali.

Citando Orwell: “Se vuoi un’immagine del futuro, immagina uno stivale che schiaccia una faccia umana – per sempre.”