autista



credo di non stare troppo bene…
 
stanotte sono salito sulla mia macchina, sono partito, per fare manovra ho dato un’occhiata allo specchietto… c’era qualcuno in auto con me.
continuo a guidare…
ho cominciato a farmi parecchie domande ma nessuna usciva e chiedeva risposta alla strana presenza.
– sono il tuo passeggero, amico… guida!
si lo so… ma verso dove?… pare non importare.
vado verso casa… il posto più sicuro… no! verrebbe a sapere dove abito…
allora l’autostrada… ma per dove?
alla polizia… ma per quale motivo? so bene che non appena mi dovessi voltare, troverei sui seggiolini posteriori solo la sicurezza d’essere solo come sempre.
ok ho capito, posso anche rallentare, in realtà sono già arrivato. la notte.
– è una bella serata…
si, certo, bellissima… mi chiedo per chi… perchè poi… il buio… il buio fa comodo a gente come noi, ma bello… no!… queste luci, queste luci fasulle, le apprezzo solo se sfrecciano li fuori dal finestrino, o balenano silenziose nel cielo infinito.
ma lui non è qui per questo… è così palese!
continuo a sbirciare nello specchietto… è sempre li… non riesco nemmeno a prender fiato per parlare, non voglio, non me la sento.
mi perdo in ricordi, come se dovessi frettolosamente raccattare ogni mia sicurezza e, cazzo, non ne trovo! ma come?! erano qui, si sono sicuro, ci ho pensato giusto un momen…
– a cosa pensi?
s’interrompe di colpo ogni funzione cerebrale… vuoto… non penso a nulla! veramente! io… non ho mai pensato in vita mia!… che cazzo di domanda… non ricordo più nemmeno come mi chiamo… vaffanculo!
non posso, non riesco a vivere con qualcosa, qualcuno che mi osserva, mi analizza, odio! preferirei morire di fame abbandonato da tutti piuttosto che vivere rendendo conto di ogni mia azione e pensiero…
dio quanto vorrei fumare…
– fa caldo qui dentro… una sigaretta?
una sigaretta… magari… ma come faccio, non riesco nemmeno ad ingoiare la saliva, figuriamoci fumare, mi sento inchiodato a questo volante, col sangue ghiacciato nelle vene, le tempie che esplodono… mi fa male la testa, non riesco a pensare!
basta mi devo voltare… inchiodo, un secondo di concentrazione e mi giro con la faccia falsamente incazzata:
— non sono il tuo autista, cazzone! scendi e cammina!