la lama che taglia la pellicola



è triste vedere… vedere così da vicino ancora.
vedere, sì, cose che tu non vedi.
v’affrettate sempre a darmi del silenzioso, del triste…
eppure quando m’intristisco e sto zitto davvero, come fate presto ad accorgervene.
non so quanto vicino potrei portare la tua lama, senza cedere all’istinto di sentirla dentro fino allo stomaco, eppure rischio ogni volta, mi piace, la guardo scintillare nella penombra dei miei pensieri, la coccolo, la bacio, ne sento il tagliente freddo…
così vicini e così dimenticati, sembriamo quello che non vogliamo essere, ma sempre e solo al mio occhio, stanco ormai di battute e d’immagini forzate quanto uno sbadiglio appena alzati.
mi pare d’essere lo spettatore d’un film comico… rido, rido… ma non capisco nulla in realtà, sono troppo preso dal desiderio di vedere scene che amerei vedere, di flash back o un’intero film visto da capo ma con un finale diverso.
e quando i titoli di coda passano sul tramonto, nessuno si chiede mai cosa succede il giorno dopo… la pellicola è finita e io continuo il film nella mia testa… nulla è mai finito per davvero.