piccole, incomprensibili cose

così decentrato rispetto a una qualsiasi parvenza di "sofisticato", ma perfettamente inquadrato in quel banale e normale ruolo di "strano".
è un po’ un vecchio gioco di specchi, vecchio quanto me… e sempre meno divertente purtroppo.
è troppo difficile starmi dietro e alla fine chiederò il divorzio o, per lo meno, la divisione dei beni.
"tu va pure alle maldive in vacanza, io sto a casa a guardare la tv. cameriere! conti separati per cortesia!…"
sempre più contento di non essere qualcuno o qualcosa che non mi piace, a costo di non essere nessuno, niente…
come volti scheletrici, senza espressione se non quella della loro spavalderia, in bianco e nero, o troppo colorati, manichini di carne rubati alla vita e dati in pasto all’apparenza… il vivere di molti sta in bilico su pochi pixel, ben sfumati e al loro posto.
e io mi perdo a parlare di cose che non esistono, almeno quanto me… senza preoccuparmi più di tanto perché a volte anch’io esisto… nascosto dietro piccole, incomprensibili cose.