SeaWatch – Credere per odiare

Lo ammetto, sono stato un po’ affacciato alla finestra, zitto zitto, per dare uno sguardo a quello che sarebbe successo e che sarebbe stato detto sulla questione SeaWatch e sulla sua capitana Carola Rackete. Mai avrei pensato di assistere a una parodia tragicomica di questo livello.

seawatch

Ho visto chiamare “speronamento” e “atto di guerra” una nave che ha toccato una motovedetta mentre quest’ultima si è infilata tra quella nave e la banchina in fase di attracco, un’azione condannata da chiunque abbia un minimo di conoscenza di navigazione e completamente inutile visto che 1. La SeaWatch era già entrata nelle acque italiane, a bordo c’erano già dei militari italiani e pure dei politici, quindi impedire di attraccare non avrebbe cambiato niente; 2. La manovra di attracco della SeaWatch era tecnicamente, fisicamente, impossibile da arrestare a causa della sua stazza e di come le operazioni di attracco comunemente avvengono: non è che se uno ci si mette davanti, quella può tirare il freno a mano. Mettersi tra la banchina e la SeaWatch non era quindi solo un’azione inutile dal punto di vista legale, ma pure sconsiderata dal punto di vista nautico, un’azione che non avrebbe potuto avere altro risultato che il contatto tra i due natanti. Un po’ come se io cercassi di fermare un camion parandomici davanti all’ultimo minuto. Sentir parlare quindi di atto di guerra da parte di un comune cittadino è come ascoltare un peto e farlo passare per un delicato aforisma, ma sentirlo dire da un ministro, per altro degli interni, è di una gravità inaudita. Chiunque con un minimo di buonsenso dovrebbe capire quanto sia pericoloso quest’uomo.

Ho visto espertoni in scienze politiche dire che avrebbero potuto sbarcare altrove piuttosto che violare una legge italiana: cioè secondo loro è più corretto violare i trattati internazionali, la costituzione e i diritti umani piuttosto che una direttiva ministeriale.

Ho visto qualcuno chiedersi perché non fossero sbarcati in Tunisia, giudicata porto sicuro perché “ci vanno un sacco di turisti e miocuggino ci ha vissuto”. Poco importa se quel paese non ha una legge sull’asilo politico e spesso rimpatria i migranti in Libia, in soldoni tu hai davanti della gente che scappa da orrori indicibili per chiedere asilo politico e per te un’opzione valida sarebbe portarli in un paese senza asilo politico e che forse li rimanda nell’orrore da cui sono fuggiti. Beh, sì perché no? O magari li possiamo torturare direttamente noi.

Ho visto anche chiedersi perché non sono sbarcati a Malta, cioè un’isola grande quanto una città italiana e con un numero di abitanti pari alla popolazione di Bari… se lo chiedevano gli stessi che “basta immigrati perché tutta l’Africa non può stare in Italia!!!!”.

Ho visto pubblicare una immagine computerizzata del traffico marittimo nel Mediterraneo come prova che “ci sono un sacco di navi” e quindi “come mai invece i migranti arrivano solo con le ONG”?
Evidentemente sfuggiva il piccolo particolare che le navi in quella immagine non erano in scala rispetto alla mappa (sarebbero state invisibili!), erano dei triangoloni colorati che sembrano vicini l’uno all’altro ma che tra loro potevano avere in realtà anche centinaia di km2 di mare. Senza contare che i migranti che arrivano con le ONG sono una minima percentuale di quelli che arrivano via mare (a loro volta minima percentuale di quelli che arrivano via terra), quindi la storiella che le ONG causano le migrazioni se la possono bere solo quelli che religiosamente seguono la propaganda salviniana senza andare a vedere uno straccio di fonte.

Ho visto condividere migliaia di foto e informazioni palesemente fake (partendo da quella in cui si sarebbe consumato un lauto banchetto sul gommone che portava i parlamentari del PD sulla SeaWatch fino a post che sostenevano che Carola Rackete fosse rettiliana) in cui ci sono caduti con tutte le scarpe tutti i piccoli “non sono razzista ma…”. La concludo io la frase per voi: “non sono razzista ma credo a qualsiasi sciocchezza senza verificarla purché possa giustificare in qualche modo la mia voglia di tenere lontana da me della gente che non conosco, di cui ho paura e verso cui ho dei giganteschi pregiudizi immotivati generati da chi trae consenso politico da quella paura”.

Ho visto insinuare che i fondi raccolti per la difesa legale di Rackete fossero stati tirati fuori dal PD e quindi “vedi cosa fanno piuttosto che aiutare gli italiani?”. Peccato che proprio qui su Facebook la raccolta fondi esibiva sia la somma raccolta che il numero di donazioni, più di 20 mila nel momento in cui mi è passato davanti. Bastava rapportare a spanne (nemmeno usando la calcolatrice, a spanne) la somma raccolta con il numero di donazioni per capire che erano migliaia di piccole donazioni, non la sovvenzione del Piddì che vuole sostituire la razza bianca… Ma poi non era tutto finanziato da Soros?!?!?!

Ho visto spiritualisti illuminati e in contatto con l’Uno Cosmico nicchiare e sminuire le sofferenze di chi vuole così tanto andarsene da un luogo da essere pronto a rischiare la morte o, alla meglio, finire in mezzo a un branco di razzisti diffidenti e a volte pure violenti.

Ho visto qualcuno andare a scavare nella vita privata della capitana della SeaWatch e scoprire che il padre è un “trafficante d’armi” e quindi lui fa le guerre e lei ci porta i disperati, vedichec’èilcomplotto!!!!!
Cioè è bastato scoprire che il padre di Rackete fosse un ingegnere qualunque che fa consulenze in un’azienda che produce sistemi difensivi, anche civili, soprattutto collegati alla blindatura di mezzi di trasporto che improvvisamente tutte le guerre che in africa non esistevano (perché “non scappano da nessuna guerra!!!!”) ora esistono e sono tutte imputabili a lui.

Ho visto tutto questo mentre il tizio che, su questa visione parodistica della realtà, ci campa allegramente alle spalle vostre continua a non fare nulla nemmeno per le cose che in maniera abominevole finge di contrastare. Gli sbarchi erano già calati drasticamente grazie al nefasto e disumano operato di Minniti e, mentre stavate a tifare per il selfomane padano affinché vi difendesse da 40 disperati contro le ONG Sorosiane, circa mille migranti sono giunti in italia. 1000 contro 40, cento dei quali portati a Genova il 29 maggio dalla nave della Marina Militare Cigala Fulgosi. Senza contare l’assenteismo di Salvini in Europa quando si parli di migranti e gli accordi politici che tesse con gli altri nazionalisti che sono CONTRO la redistribuzione dei migranti in Europa quindi facendo di tutto perché l’immigrazione continui a sembrare un problema e non si trovi soluzione.  Buongiorno signori!
Il fatto è che se anche foste davvero contro l’immigrazione, quando anche foste apertamente razzisti, uno come Salvini dovrebbe comunque raccogliere solo pernacchie e derisione. Il fatto è che voi non siete razzisti nel vero senso della parola e non avete probabilmente nemmeno un’opinione, il che però non è un’attenuante, anzi, è un’aggravante perché non avere un’opinione e comportarsi da razzisti cercando scuse per non sembrarlo, significa essere in balia di cialtroni che possono farvi credere qualsiasi cosa. Ed è questo che vuole ogni politico, ogni persona di potere: loro, come voi, non hanno opinioni, però lo sanno e gli conviene perché l’unico interesse è darla a voi un’opinione, una qualsiasi, purché supporti il loro potere.

 

Note:
– Non risponderò ad alcun commento che non andrà nel merito o che solleva argomenti che ho già affrontato
qui: https://bit.ly/2Xz3H1v
qui: https://bit.ly/2LbfNfA
qui: https://bit.ly/2Jt22pa
qui: https://bit.ly/2xCmP3U
qui: https://bit.ly/2JmJEiW

– Non voto PD, non voto nessuno, non sono nemmeno di sinistra tanto meno comunista e ho criticato l’operato di Minniti quanto quello di Salvini, se la vuoi buttare sulla politica e darmi della zecca è un problema tuo che dimostra che non hai argomenti ma usi solo etichette che ti sono state fornite da altri e quindi verrai giustamente ignorato o ridicolizzato.

– Non penso che gente che scappa dal proprio paese sia una cosa bella che vada sostenuta, penso che ognuno debba essere libero di restare nel proprio paese e di andarsene se vuole. Non penso che l’immigrazione sia una soluzione, la soluzione sarebbe smettere di creare casini nelle terre da cui questi disperati partono. A differenza di altri però io parlo quasi costantemente del problema a monte che riguarda il sistema in cui viviamo, come è strutturato e come funziona, non ne parlo solo quando mi serve come scusa per chiudere le porte a dei disperati che fuggono da quel problema. Quindi mentre si risolve a monte si può anche accogliere. Non ci sono scuse.