“vita” la chiamano

non so nemmeno io cosa sia questa…
"vita" la chiamano, ma è uno di quei nomi che si danno alle cose per catalogarle alla svelta, quando in realtà nessuno sa veramente di che cazzo si stia parlando.
ed è normale, comprensibile.
ci si fa il callo alla fine a trovarsi in situazioni grottesche, da romanzo pirandelliano, comiche quanto tragiche, di fiumi di persone che s’incontrano, paiono comunicare, intendersi, diventare amici, amanti, innamorarsi… ma nessuno sa veramente quanto ci sia di vero in ogni cosa che si scambia, o si crede di scambiare.
ma io vorrei qualcosa di più di questo. vorrei capire.
ma non riesco nemmeno a scriverlo senza già realizzare quanto sia utopistica una pretesa del genere nei confronti della vita, delle persone, degli accadimenti.
perchè tutto alla fine si riduce a ironie e maschere, maschere e ironie… forse è per questo che tutti mi accusano di essere sempre troppo dannatamente serio, perchè ho dentro l’istinto di combattere la spietata ironia della vita, e le continue maschere che tutti ci mettiamo ogni giorno e che ci proteggono da un lato, ma dall’altro ci rendono terribilmente sterili e falsi.
è un discorso scontato alla fine… oltre che scontato anche inutile forse…
perchè immagino di non essere l’unico coglione che ci pensa, eppure le cose vanno e andranno sempre così, penso non ci sia nulla da fare.
è la nostra natura…
ma questo non significa che io debba ingoiare il rospo e stare zitto.