Ancora sul ban di Trump

In soldoni col ban di Trump abbiamo:
1. Il primo presidente di uno stato considerato democratico bannato da diversi social senza aver commesso alcun reato.
2. Nuove piattaforme social il cui punto focale era NON vendere dati a terzi e permettere un libero scambio di idee senza effettuare il controllo dei contenuti che vengono boicottate da Apple e Google e quindi affossate per sempre.
3. Snowden (informatico ex CIA e collaboratore Agenzia per la Sicurezza Nazionale USA, attivista per la libertà digitale, whistleblower delle nefandezze USA e per questo perseguito ed in esilio in Russia) ha riferito in un tweet che questo è un punto di svolta nel controllo sulla libertà di parola su internet.
4. Il segretario del partito COMUNISTA italiano pubblica un post contro il ban di Trump e viene sanzionato da Facebook, con la minaccia di chiudergli la pagina.

Però tranquilli ci sarà qualcuno che fa una scoreggia, vi fa ridere con una battuta da due lire, si impunta su qualche parola usata non proprio correttamente, vi dice che le aziende sono aziende mica sono pubbliche, che i principi alla fine sono dei privilegi e bisogna sporcarsi le mani, che altri sono stati bannati prima di Trump e quindi sticazzi, anzi, visto che altri erano stati bannati è chiaro che si inalbera ora lo fa SOLO perché sotto sotto è di destra e infine vi dice che chi non è contento che Trump è stato zittito è un fascista che avrebbe permesso a Hitler di invadere la Polonia. Visto? Tutto risolto. Potete tornare ad essere contenti di quanto successo a Trump rimanendo libertari, democratici, anarchici, di sinistra, quello che vi pare, senza pensare alle conseguenze, senza rendervi conto che questo è l’ennesimo enorme apripista di una stretta censoria senza fine e pure alla luce del sole, senza sentirvi correi di multinazionali che stanno decidendo il futuro digitale (e quindi sociale e politico, purtroppo) del pianeta e soprattutto sentendovi ancora coerenti con voi stessi.

Saluti e baci.