Volontariamente, sprofondo

E così sprofondo. Volontariamente. Giù tra i flutti nero pece, in un mare denso come petrolio. Non sarà un problema respirare perché avrò dimenticato il sapore dell’ossigeno. Vivrò attraverso la pelle, per osmosi, nel corvino liquido amniotico di questa ennesima gestazione. Credendo che le mie parole abbiano davvero un senso. Mentre pago l’affitto dei ricordi […]

La solitudine del peccato originale

A volte ho degli attimi di pura lucidità. Alcuni la chiamano depressione. In quegli attimi riesco a scorgere la pelle sotto i vestiti. Lo scheletro dietro la pelle. Il bianco delle ossa ci accomuna tutti, a prescindere dalle smorfie, serie o buffe, con cui possiamo cercare di agghindarle. Dentro a quelle ossa c’è un peccato. […]

40 anni di “perché?” – PODCAST n.31

Nessuno ricorda la propria nascita. Allo stesso modo spesso non ci si ricorda come sia nata una parte di noi, un’attitudine, una sensibilità, un interesse. Molto spesso riusciamo ad individuare degli scalini, dei gradini che hanno segnato dei cambiamenti, più o meno importanti, anche radicali, in noi. Ma la sorgente, la nascita di quei cambiamenti, […]

Basta estremismi!

Avevate ragione voi. Mi devo ravvedere: sono troppo estremista. Per anni mi sono vietato di mangiare carne e derivati principalmente per evitare la morte inutile di esseri viventi che vedono, respirano, piangono e urlano. Nati in gabbia e uccisi in tenera età davanti ai loro simili. Oltre a questo, presi questa decisione anche per la […]

Capovolto

Prendo tutta la forza rimasta e la metto sotto i raggi X. Devo capire. Capirmi. Quanto tempo mi resta? Perché dev’essere sempre attesa? È sempre un’attesa. Piano, più piano che posso, mi suggerisco di vedermi diverso, di provare a vedere le mie forze non come l’atto coraggioso di un caparbio idealista, ma come gli ultimi […]

Onesta sopraffazione

Mi drogo d’immagini. Vedo due occhi non umani, due mani, serrare le membra d’un giullare davanti ad una folla nuda e festante. Lo sbraitare è confuso, ma semantico, schematico, annichilisce la capacità di discriminare, rende apatiche le sinapsi, come un telespettatore navigato che conosce l’inutilità di qualsiasi zapping e si arrende alla cialtronata di turno. […]