sogni/incubi indotti

cerco d’essere razionale, anche su questo, per non avere la colpa di un irragionevole pessimismo…
accantonato lo sterile “c’è di peggio”, “c’è di meglio”, non riesco più a respirare, a togliermi di dosso le funi che mi legano a quella roccia così pesante sul fondo del mare, e che mi somiglia così tanto.
nessuno ha il diritto d’imprecare, di rivendicare qualcosa, la mia felicità, la mia gratitudine… nessuno!
perché i colori della mia vita sono solo sogni, mentre i tratti scuri e le ombre sono tangibili e forti quanto un cazzotto in bocca.
mi avvicino silenzioso e inerme a quel giorno, come fosse una vita intera, una specie di traguardo al di là del quale è tutto buio ed incerto. non riesco a guardare oltre, ed il “prima” perde sempre più significato, riesco solo a guardare l’orologio, e quel traguardo su cui non vedo scritto niente… né partenza, né arrivo, né checkpoint…
è solo un’altra ignota carta che non ho chiesto, lì ferma sul tavolo, a faccia in giù…
e più m’attacco con forza alla parete, più mi rendo conto di quanto delicati, labili e lontani siano gli appigli da usare.
vi accuso di essere solo sogni, mi spiace: lo siete… amore, passione, sentimento, poesia, arte, ispirazione, felicità… siete solo mezzi sogni che tentate di farmi continuare a dormire in questo mezzo incubo…
così attendo solo di svegliarmi, o addormentarmi per davvero.