Onesta sopraffazione

Mi drogo d’immagini. Vedo due occhi non umani, due mani, serrare le membra d’un giullare davanti ad una folla nuda e festante. Lo sbraitare è confuso, ma semantico, schematico, annichilisce la capacità di discriminare, rende apatiche le sinapsi, come un telespettatore navigato che conosce l’inutilità di qualsiasi zapping e si arrende alla cialtronata di turno. […]

sai come resisto?

lenta dissoluzione. acida fine. sai come resisto? inventandomi storie da raccontare. viaggiando in luoghi mai visti o, semplicemente, di qualcun altro o, ancora, inesistenti. Avevo ancora qualcosa da dirti, mentre tu parlavi inesorabile. I palloncini colorati sopra la testa, il cielo bianco, quell’odioso bianco che dà alla testa. L’artista di strada dava l’esempio di come […]

più solitudine!

oggi è andata così. come ieri. come domani. digitalizzazione dell’esistenza. virtualizzazione dell’abitudine. verrà fuori un giorno che anche le favole erano sogni di robot. “più solitudine!” richiede l’artista, come farebbe una vecchietta, picchiettando con la scopa sul soffitto. anche la solitudine è più uno stato mentale, che uno stato reale. come la libertà. ma ha […]

dove sei futuro incerto?

non voglio scrivere. voglio dire. dire di me a me. in silenzio. in contemplazione. d’un tratto gli spazi incolmabili diventano colpe, come fosse non concessa la distanza, la diversità, l’incompatibilità. essere inusuali non aiuta: le soluzioni esistono solo per le cose già viste, già fatte e risolte. ci sono catene che legano così sottilmente da […]